Un messaggio importante, attualissimo, legato al rapporto tra padri e figli, al ruolo dei genitori in genere ed all’equilibrio tra impegni di lavoro ed impegni familiari.
“E’ la storia della maggior parte di padri e mariti alla fine. La storia della maggior parte di figli con padri ‘ingombranti’ che non riescono a trovare la loro strada, schiacciati da un nome e da così tanta popolarità dei genitori.”
E’ un Palladio “moderno” a concludere la propria intervista paradossale con queste parole, parole che riassumono con chiarezza lo stato di molti “imprenditori” o “professionisti” dei nostri tempi talmente presi dal proprio lavoro da non lasciare spazio ad altro, da non capire le necessità delle proprie famiglie, da non dedicare il tempo e l’attenzione proprie ruolo di padre e di marito.
“Il lavoro e la passione per il lavoro possono diventare una droga, tale da oscurare ogni altra necessità ed ogni altra sfumatura” dice ancora un Palladio ossessionato dal proprio lavoro, dalla convinzione, poi avveratasi, di aver scoperto qualcosa di nuovo, di aver trovato un percorso inesplorato nell’architettura, dato dalla reinterpretazione delle regole classiche e dell’umanesimo alle necessità abitative e produttive del suo tempo, la stessa ossessione che porta quegli imprenditori e professionisti a considerare la propria azienda come un figlio, il più importante dei figli, ed a pensare di essere unici, migliori degli altri, insostituibili, fino alla morte, schiacciando ed imponendosi sul carattere ed i sogni dei propri figli, schiacciando e svalutando le proprie mogli relegate a supportare quotidianamente il loro ego restando a testa bassa.
Un illustre esempio storico di un ragazzo caparbio e determinato, buono ed ambizioso, aiutato dal proprio padre a trovare un percorso adatto alle proprie caratteristiche e potenzialità. Ma come sarebbe stata la vita di Andrea se il padre non lo avesse supportato o peggio se lo avesse costretto a lavorare con lui in quei mulini che tanto lo intimorivano? Sicuramente, parlando in modo egoistico, non avremmo avuto un Palladio ma un anonimo Andrea della Gondola, mugnaio a Padova. E se Palladio avesse trovato un equilibrio nel modo di condurre il suo lavoro, delegando maggiormente le proprie attività, condividendo le idee e le metodologia (a Scamozzi ed altri altrettanto talentuosi e di buoni prospettive), dedicandosi maggiormente a capire e supportare i sogni dei propri figli, come sarebbe cambiata la storia?
Forse avremmo avuto famiglia Palladio che non si sarebbe estinta in sole tre generazioni. Forse avremmo avuto dei figli felici ed una moglie più appagata, una famiglia non costretta a vivere di stenti “all’ombra del grande architetto”, ma sono considerazioni che non possono più essere rivolte alla storia ma sicuramente possono fungere da monito per i nostri tempi suggerendo che, spesso, è più importante farsi piccoli ed ascoltare chi sia ama, piuttosto che essere troppo ingombranti e gonfi dal proprio ego da non accorgersi di schiacciare proprio le uniche persone care della nostra vita.
Simone Squaiella
Nato a Vicenza, Martedì 4 di un caldo Agosto del 1970.
Per tanti anni ho inseguito la speranza di un percorso artistico reso di fatto impossibile dalle “necessarie” scelte scolastiche che, un po’ per necessità, un po’ per orgoglio od ambizione propri ed altrui, mi hanno comunque supportato nel conseguimento di una discreta credibilità come Manager al cospetto anche di accreditate Aziende nazionali ed estere.
Un primo grosso tuffo nell’Arte durante la Separazione, non tanto dalla (ex) moglie quanto, obbligata e straziante, da Figlio piccolo, che mi ha portato a ritirarmi, per un momento, da tutto il mondo che conoscevo, immergendomi nella passione più profonda: la creazione artistica.
Fu allora che ideai una linea di manufatti del genere “pitto-scultura” tridimensionali, denominato per l’appunto “Lacerazioni”, in grado di colpire la sensibilità del pubblico “coinvolto” in quelle opere che ognuno “leggeva” con il proprio percorso di vita, le proprie pene e che mi diedero l’opportunità di esporre anche in palcoscenici illustri, internazionali.
Un secondo tuffo poco tempo fa quando, per la seconda volta, l’Arte è arrivata in soccorso, questa volta entrando dalla porta principale, in modo forte e dirompente.
Dopo una seconda laurea, per l’appunto in Arte, Musica e Spettacolo, abbandonando definitivamente il ruolo di Manager, il destino ha voluto che approdassi a Chez Les Grottes (www.chezlesgrottes.com): un luogo incantevole, antico, magico, una grotta millenaria dove, con la piena fiducia e sostegno di Marta, la mia Compagna, ho potuto esprimermi in modo totalitario disegnando e progettando ambienti, percorsi, finiture, dettagli, luoghi.
E da allora una vita diversa, fatta finalmente di sola Arte, vissuta, realizzata, respirata, condivisa, ma anche di serenità, fiducia, tempi diversi e profondità di rapporti.
Da sempre appassionato di Teatro, vissuto e frequentato fin da bambino, praticato come attore dilettante in una compagnia locale, sentivo sempre più emergere il desiderio di realizzare qualcosa di proprio, scrivere ed interpretare a modo mio una vita, una storia.
Ed ecco che il Palladio, che tanto ha fatto per Vicenza ed in modo importante ha fruito proprio delle Nostre grotte di Costozza, si è palesato come protagonista “naturale”. L’interpretazione di una storia che, anche se vissuta 500 anni fa, è tuttora attualissima rappresentando la maggior parte di Padri importanti ed ingombranti, appassionati così tanto del proprio lavoro (il loro “figlio primogenito” di fatto) da non godersi le relazioni ed i legami con i propri cari basati anche sul sapersi rendere piccoli per poter ascoltare e sostenere chi ha bisogno di noi.
Luisa Vigolo
Attrice, teatroterapeuta, diplomata presso la scuola italiana di Teatroterapia di Monza, allieva del dott: Walter Orioli. Studio da diversi anni aspetti della crescita psicologica: linguaggio del corpo nel teatro contemporaneo, psicodramma come terapia di gruppo. Formatore ed educatore per le problematiche del disagio giovanili
Da alcuni anni collaboro con i servizi sociali ed istituti educativi con portatori di handicap, dove all’ interno di essi applico la teatroterapia. Da sempre mi cimento in diversi teatri”, attraverso il costante studio e ricerca di nuove metodologie di espressione e , soprattutto, di coinvolgimento- interazione anche degli spettatori che in spettacoli quali “Orazio racconta Amleto “ e “Elsinore il senso di una tragedia”. Spettacoli inoltre che riguarda il sociale – problema dell’Alzheimer come “Pagine Strappate” atto unico di Aldo Cirri. Non ultimo, con “Alla fine arriva sempre l’Estate” il gruppo esplora il delicato monto della malattia mentale, e lo fa tornando nel tempo, agli anni 50/60. Da spettatore diventa spett-attore, diventando loro stesso parte integrante dello spettacolo e protagonista tanto quanto gli attori. L’attività del mio gruppo, comunque, si orienta anche verso un genere di teatro tradizionale e dei musical, ( Tutti insieme appassionatamente – Mary poppins – Il regno di Oz e attualmente in cartellone “Belle e la Bestia” ) nella convinzione che il mondo del teatro non sia paragonabile ad un’unica “strada” da percorrere, ma che sia, al contrario un immenso spazio aperto da esplorare in ogni suo avamposto. Da ciò deriva il continuo, ed indispensabile, lavoro su di sé di ogni attore del gruppo. Regista dell’ Associazione Culturale teatrale La Giostra dal 1994 |
Chiara Giuliari
formazione
Diplomata in Danza Moderna
Inizia a studiare danza dall’età di 7 anni.
Nel 2001 intraprende il suo percorso formativo presso il Centro Formazione Armonia Danza di Vicenza, diretto da Alessandra Dall’Amico. Qui approfondisce lo studio della danza Moderna, Classica, Funky, Pre-acrobatica e Hip Hop, frequentando inoltre un corso di Musical.
Partecipa a diversi stage formativi con maestri di fama internazionale tra cui Virgilio Pitzalis, Silvio Oddi, Ludmill Cakalli, Desmond Richardson, Fabrizio Mainini, Daniel Tinazzi, Daniele Baldi, Mauro Astolfi, Alex Atzewi, avvicinandosi anche alla danza contemporanea.
Dal 2011 inizia a tenere corsi di danza moderna, danza classica e pre-acrobatica.
Nel 2018 studia danza contemporanea e danza aerea (aerial hoop).
esperienze
Nel 2005 entra a far parte del corpo di ballo dell’Orchestra Casanova Venice Ensemble, con cui porta in scena numerosi spettacoli tra cui: “La musica incontra il cinema”, “Hallo Musical”, “Galà dell’Operetta”, “We are the World”, “Parade of Musical”. Sempre come ballerina è nel cast di “Romeo e Giulietta” e “Jesus Christ Superstar” con la regia di Luca Lovato, che vedono la partecipazione di artisti quali Vittorio Matteucci, Marco Guerzoni e Chiara Luppi.
Negli anni partecipa a diverse rassegne e gare e collabora come ballerina in alcuni progetti ed eventi artistici, come “Women” della cantante Elena Tavella (2019).
Nel 2012 fa parte del corpo di ballo dell’opera musicale “Arriva…Mary Poppins”, produzione de La Giostra APS di Vicenza, con cui dal 2017 collabora anche come coreografa a diversi spettacoli.
Nel 2018 porta in scena “Belle e La Bestia in musical” e nel 2022 “Lo Scrigno della Fantasia”, curandone le coreografie.
Nel 2018 collabora come ballerina e coreografa anche con la Rainbow Musical Company, compagnia teatrale di Vicenza, con cui nel 2019 porta in scena “Divina Commedia. Un viaggio tra gl’inferi e il cielo” e nel 2021 “Rent – Stagioni d’amore”.
Attualmente è attiva nella collaborazione teatrale con La Giostra, è insegnante di danza moderna presso la Evolution Dance Academy e fa parte del corpo di ballo della compagnia di musical Voci in Affitto.